La scommessa è far interpretare l'inferno domestico di una coppia di coniugi che si detesta e vive malissimo insieme, da una coppia di coniugi che invece vive benissimo insieme. In palcoscenico si crea una gradevole sfasatura. [...] Non si tratta del solito triangolo borghese, lui, lei, l'altro, ma di un grottesco gioco teatrale che, prendendo le mosse da una crisi coniugale realistica, sconfina in una dimensione fantastica. E' Strindberg stesso a raccontare in forma di commedia il suo difficile rapporto con le donne, da cui si sentiva "vampirizzato": la sua vita fu segnata da tormentate, ricorrenti convivenze e divorzi.