Più che una maga, una donna innamorata persa. Pronta a qualsiasi trucco, a qualsiasi inganno, pur di catturare l'amato […] Un'opera scomoda. Troppo lunga, troppi numeri di ballo e in più richiede un cast superlativo [...] La prima fu 21 anni fa, sempre a Pesaro. Avevo ideato un allestimento ispirato al film Marocco con Marlene Dietrich: deserto, legione straniera... Stavolta invece metto in risalto la matrice letteraria, la Gerusalemme liberata. Il mondo barocco del Tasso e quello neoclassico di Rossini. Un contrasto risolto con una vena ironica.
Così nel primo atto i guerrieri del campo cristiano appariranno come pupi siciliani, con tanto di elmi e scudi di latta, piume in testa, movenze da marionette. Il mondo incantato di Armida si svolgerà invece su un fondale nero, illuminato da qualche bagliore, qualche apparizione
Piccoli artifici teatrali, d'altra parte la magia non è altro che paccottiglia. Armida lo sa, il suo potere sta solo nel riuscire a illudere. Quando da incantatrice si trasforma in amante, il suo gioco si spezza. Rinaldo le sfugge proprio quando lei raggiunge il suo culmine erotico. L'ingannatrice si ritrova ingannata, la furia la muta in una creatura da sabba: le spuntano due ali rosse da diavolessa assetata di vendetta. Carmen Romeu, che la interpreta, è molto brava e convincente.
E numeri di ballo tanto temuti?
D'accordo con il coreografo Michele Abbondanza, li ho usati per raccontare alcuni episodi della Gerusalemme: il combattimento di Tancredi e Clorinda, Erminia e i pastori. Così, in un piacevole straniamento teatrale, i personaggi dell'opera si troveranno ad assistere al dramma del Tasso