La Romagnola (attore)

Autore:   Luigi Squarzina

Regia:   Luigi Squarzina

Scene:   Gianni Polidori
Costumi:   Marisa D'Andrea
Musiche:   Angelo Musco


Prima rappresentazione: Teatro Valle - Roma, 5 febbraio 1959


Rassegna Stampa


«Romagnola» riecheggia un certo tipo di romanzo (neorealista) passato nella forma spettacolare del cinema; riecheggia per intenderci, «Cronache di poveri amanti», ma non già di Pratolini, bensì di Lizzani che ne operò la traduzione cinematografica. Sotto l’accorta e sapiente regia dell’Autore, abbiamo ammirato i duttili cambiamenti di scena su scenari concepiti da Gianni Polidori; i costumi di Misa Polidori, puntualizzati con estrema cura secondo la moda di quel lontano quinquennio. La recitazione: impeccabile ci è parso nelle vesti di Guelfo, Parenti; acceso, crudele, clownesco Lorenzo Gizzi; Virna Lisi era una sensibile Cecilia e Carlo Giuffrè un buon Michele. Un eccesso di birignao indeboliva forse la cinica figura del Conte, peraltro appropriata nell’interpretazione di Claudio Gora. Sanipoli era il “Nero” e Ronconi un efficace intellettualoide delle Brigate Nere. Un cenno particolare meritano Tofano e Laura Adani. La Kermesse si è conclusa fra alterne vicende. Numerose volte gli attori sono stati interrotti dalle intemperanze dei giovani fascisti dislocati nel loggione ai quali ha risposto il pubblico invitandoli a tacere e sottolineando con gli applausi l’interesse per l’opera.
Nicola Ciarletta
«Momento Sera»
Di tutto si può rimproverare Luigi Squarzina fuorché di mancanza di coraggio: regista tra i più quotati, autore stimato ed apprezzato, nell’eta giusta in cui molti cominciano ad esser prudenti, con «Romagnola» tenta la più rischiosa delle imprese, sia dal punto di vista formale che da quello dei contenuti. Al Valle iersera con la Compagnia del Teatro d’Arte Italiano, quattro ore di spettacolo, il più complesso e pericoloso che si possa pensare. Dei numerosissimi interpreti, quasi tutti giovani ed animati da caloroso impegno, siamo costretti purtroppo a rammentare soli i principali: Virna Lisi, Carlo Giuffré, Claudio Gora, Vittorio Sanipoli, Franco Parenti, Laura Adani, Franco Graziosi, Renzo Palner, Luca Ronconi. Pubblico strabocchevole, eletto e attento, pronto a reagire alle intemperanze d’un gruppo di giovani fascisti, che ha tentato con mezzi inurbani di disturbare lo spettacolo. Erano anni che non si assisteva a una prima così contrastata; per i più giovani spettatori la battaglia era una novità eccitante. Anche questo è da registrare tra i meriti di un’opera che tocca nel vivo e suscita reazioni che di solito preferiscono dormicchiare nel subcosciente.
Giorgio Prosperi
«Il Tempo»
6 febbraio 1959
La sera del 6 febbraio 1959 al Teatro Valle di Roma andava in scena «Romagnola», kermesse in tre parti di Luigi Squarzina. Se ne conosceva l'argomento: il fascismo, la guerra e la lotta partigiana; e, in mezzo, la storia di una coppia, lui da una parte, lei dall'altra, travolti tragicamente dalla bufera che sconvolse il paese in quegli anni. C'ero anche io, quella sera. E ricordo bene la gazzarra inscenata da alcuni giovinastri fascisti imbecilli, i loro lugubri apparati iettatori portati in giro per i vicoli che circondano il vecchio teatro romano, i lanci di ortaggi e uova marce all'indirizzo degli interpreti, i fischi e gli insulti piovuti dal loggione. E ricordo anche la reazione, civile ma ferma del pubblico, gli applausi calorosi he salutarono alla fine, gli attori alla ribalta. Ci sentivamo tutti un po' partecipi, quella sera; sui volti di coloro che battevano le mani si leggeva la soddisfazione per una bella battaglia vinta e il teatro pareva tornato, come in altri tempi, alla sua funzione di arena, di scontro e di dibattito di opposte opinioni.
Luciano Lucignani
«La Repubblica»
3 agosto1988