Fahrenheit 451

Autore:   Ray Bradbury
Traduzione versione teatrale:   Monica Capuani, Daniele D’Angelo

Progetto di:   Luca Ronconi, Elisabetta Pozzi

Scene:   Tiziano Santi
Luci:   Sergio Rossi
Suono:   Daniele D’Angelo
Movimenti:   Alessio Maria Romano

Regista Assistente:   Carmelo Rifici

Personaggi - Interpreti:
Montag, vigile del fuoco - Fausto Russo Alesi
Black, vigile del fuoco - Stefano Alessandroni
Holden, vigile del fuoco - Fortunato Cerlino
Beatty, capo dei vigili del fuoco - Alessandro Benvenuti
Clarisse, una ragazza giovane - Elisabetta Pozzi
Primo paramedico - Michele Maccagno
Secondo paramedico - Andrea Simonetti
Mildred, moglie di Montag - Melania Giglio
Mrs Hudson, una vecchia signora - Maria Grazia Mandruzzato
Faber, nonno di Clarisse - Elisabetta Pozzi
Alice, vicina di casa dei Montag - Mariangela Granelli
Helen, amica di Mildred - Carlotta Viscovo
Aristotele, uomo-libro - Michele Maccagno
Dostoevskij, uomo-libro - Andrea Simonetti




Prima rappresentazione
Limone Fonderie Teatrali, Moncalieri (To)
21 aprile 2007

Foto / Bozzetti / Video


Rassegna Stampa

dal Patalogo 30 (Ubulibri, Milano, 2007) 

per gentile concessione dell'Associazione Ubu per Franco Quadri


In un mondo meccanico, fra grate grigie (scena di Tiziano Santi) nell'incarnazione inquietante del Mastino robot, programmato per uccidere che si muove in scorribande terrificanti, fra macchine trasportatrici, guidate da uomini che portano in scena divani, letti, persone con la stessa stolida indifferenza, Luca Ronconi firma uno spettacolo fortemente 'politico', di notevole forza espressiva, ben oltre il testo, che necessiterebbe di qualche taglio, con il quale si confronta. E si interroga sul mondo di oggi, sulla non conoscenza che genera mostri e sulla necessità della memoria, qui e ora, in una spiazzante e per nulla edificante 'favola' che ci riguarda.
Maria Grazia Gregori
«L'Unità»
23 aprile 2007
Ma il fatto che sia tutto molto bello non basta a garantire la riuscita del lungo spettacolo che nella prima parte è rallentato da dizioni troppo compiaciute e dopo turbato da un gridio eccessivo, trovando i momenti più felici nel rivelarsi della crisi di coscienza di Montag, il pompiere in dubbio rivissuto con grande emozione comunicativa in tutti i suoi risvolti da Fausto Russo Alesi, anche nei silenzi del suo primo contatto fisico coi libri ritrovati, e nella duplice raffigurazione di due artefici della conversione votati alla morte operata da una straordinaria Elisabetta Pozzi, nei panni di una ragazza sensitiva e poi del suo vecchissimo nonno filosofo.
Franco Quadri
«La Repubblica»
23 aprile 2007
Inattesa e intensa, in particolare, è l'ultima scena, quella degli uomini-libro. Coloro che sfidano il fuoco e la legge, imparando i libri a memoria, trasmettendoli oralmente, si sono dati la missione di salvarli dalla distruzione, si alzano ad uno ad uno in platea, in mezzo agli spettatori tra i quali erano mimetizzati. E le pagine parlanti di Aristotele, Poe, Melville, Proust, di tanti altri, convergono clandestine verso la scena, incarnandosi in una comunità anticonformista, di disobbedienti, di disertori, di caparbi lettori.
Roberto Canziani
«Il Piccolo»
23 aprile 2007