Armida


Musica:   Gioachino Rossini

Personaggi - Interpreti:
Goffredo e Ubaldo - Randall Bills
Rinaldo - Antonino Siragusa
Idraote e Astarotte - Carlo Lepore
Armida - Carmen Romeu
Gernando e Carlo - Dmitry Korchak
Eustazio - Vassilis Kavayas

Maestro direttore e concertatore:   Carlo Rizzi
Maestro del coro:   Andrea Faidutti

Scene:   Margherita Palli
Costumi:   Giovanna Buzzi
Luci:   A.J. Weissbard

Coreografie:   Michele Abbondanza

Regista collaboratore:   Ugo Tessitore
Coreografa collaboratrice:   Antonella Bertoni
Collaboratrice alle luci:   Pamela Cantatore

Ensamble di danza:   Compagnia Abbondanza/Bertoni



Prima rappresentazione
Adriatic Arena, Pesaro
10 agosto 2014

Foto / Bozzetti / Video

Le parole di Luca Ronconi

Ronconi a Pesaro «La mia Armida semplice e fiabesca»


Ronconi fece la sua prima Armida pesarese nel 1993, ispirandosi al film "Marocco", con una maga tipo fatalona Marlene Dietrich e i crociati travestiti da legione straniera.
Avevo ceduto alla tentazione di attualizzare la storia, una soluzione ormai invecchiata che non si fa più. Questa volta ho scelto l'estrema semplicità e l'incanto un po' infantile della fiaba, avvicinandomi alla "Gerusalemme Liberata" come la mettono in scena i pupari [...] Mi piaceva esaltare Armida che inganna e seduce i cristiani, e che poi viene sedotta e ingannata dal loro generale Rinaldo. E' la sola protagonista femminile tra tanti uomini, l'unica armata di poteri magici che le consentono di rievocare mute ninfe seduttrici che abbigliate d'oro, tentano di distruggere l'esercito cristiano, e che sa trasformare l'inferno con tutti i suoi neri diavoli in un luogo apparente di delizie, di gioia e d'amore».
Natalia Aspesi
«La Repubblica»
11 agosto 2014

Guerrieri come pupi siciliani, Ronconi riscopre l'Armida rossiniana


Più che una maga, una donna innamorata persa. Pronta a qualsiasi trucco, a qualsiasi inganno, pur di catturare l'amato […] Un'opera scomoda. Troppo lunga, troppi numeri di ballo e in più richiede un cast superlativo [...] La prima fu 21 anni fa, sempre a Pesaro. Avevo ideato un allestimento ispirato al film Marocco con Marlene Dietrich: deserto, legione straniera... Stavolta invece metto in risalto la matrice letteraria, la Gerusalemme liberata. Il mondo barocco del Tasso e quello neoclassico di Rossini. Un contrasto risolto con una vena ironica.
Così nel primo atto i guerrieri del campo cristiano appariranno come pupi siciliani, con tanto di elmi e scudi di latta, piume in testa, movenze da marionette. Il mondo incantato di Armida si svolgerà invece su un fondale nero, illuminato da qualche bagliore, qualche apparizione
Piccoli artifici teatrali, d'altra parte la magia non è altro che paccottiglia. Armida lo sa, il suo potere sta solo nel riuscire a illudere. Quando da incantatrice si trasforma in amante, il suo gioco si spezza. Rinaldo le sfugge proprio quando lei raggiunge il suo culmine erotico. L'ingannatrice si ritrova ingannata, la furia la muta in una creatura da sabba: le spuntano due ali rosse da diavolessa assetata di vendetta. Carmen Romeu, che la interpreta, è molto brava e convincente.
E numeri di ballo tanto temuti?
D'accordo con il coreografo Michele Abbondanza, li ho usati per raccontare alcuni episodi della Gerusalemme: il combattimento di Tancredi e Clorinda, Erminia e i pastori. Così, in un piacevole straniamento teatrale, i personaggi dell'opera si troveranno ad assistere al dramma del Tasso
Giuseppina Manin
«Corriere della Sera»
8 agosto 2014

Rassegna Stampa

Il colpo d'occhio è azzeccato. S'apre il sipario e appaiono decine di enormi pupi siciliani, sospesi in aria per i loro fili. Luca Ronconi parte col piede giusto. Perché questa Armida - opera inaugurale del Rossini Opera Festival - è tratta dalla Gerusalemme Liberata del Tasso; e l'iconografia delle marionette siciliane da sempre s'accompagna al ciclo dei paladini e della chanson de geste . Pennuta come un uccello del malaugurio, anche la protagonista - la maga Armida, che manovra come marionette, appunto, gli irretiti cavalieri cristiani - appare subito indovinata.
Paolo Scotti
«Il Giornale»
12 agosto 2014
Il grande regista oggi non ama più le attualizzazioni (nel '91 aveva rappresentato "Armida" qui a Pesaro evocando la Legione straniera) e propone con aristocrazia intellettuale una versione mirabilmente retrospettiva e controcorrente, ostile alle mode neotelevisive. Non ci sono ridondanze: campeggiano i pupi siciliani tra astrazioni marionettistiche e notturni preromantici. Dai burattini medievali [...] si trascorre a sontuosi costumi ottocenteschi di Armida, mentre sculture mobili sembrano uscite dal terreo materismo di Burri (meraviglia della scenografia di Margherita Palli). Gli interventi coreografici sono straordinari nell'incrocio di nostalgie classiciste e di moderna aggressività.
Mario Messinis
«Il Gazzettino»
12 agosto 2014
Ronconi [...] firma una Armida solo apparentemente favolistica, ambientata tra due enormi teche dove stanno appesi in buffo ordine scalare due decine di pupi siciliani. Altri posti sono liberi tra i fili che sorreggono le marionette. E possiamo immaginare che lì finiranno Gernando e gli altri paladini delle crociate, nel mausoleo della giovinezza. Ma basta uno scossone, nel cambio di scena tra primo e secondo atto [...] e tutti i poveri pupi crollano a terra, ammucchiati in un tenerissimo ma anche ironico abbraccio.
Carla Moreni
«Il Sole 24 Ore»
17 agosto 2014