Prima rappresentazione: Roma, Teatro Valle, 18 dicembre 1953
Foto / Bozzetti / Video
La locandina / Archivio Luca Ronconi
Le parole di Luca Ronconi
Negli spettacoli seguenti non ho fatto centro come nel primo (“Tre quarti di luna”, regia di Luigi Squarzina). “Candida” di Shaw, dove ho recitato diretto dal mio maestro Orazio Costa, fu un mezzo insuccesso. L’indomani scrissero che ero troppo esagerato, isterico. Ero senza remore, allora, e andavo sparato per quella che mi sembrava la strada giusta per interpretare il personaggio di Eugene Marchbanks, un giovane poeta esaltato. Da parte sua, Orazio non mi aveva minimamente contrastato, anzi mi aveva lasciato la briglia sciolta. Forse, chissà, si divertiva. Con “Tre quarti di luna” e “Candida” sono iniziate le mie peregrinazioni da una compagnia a un’altra: dalla Maltagliati alla Villi, dalla Villi ai Giovani. E a tutti davo sostanzialmente l’impressione di fare qualcosa senza crederci.
«Luca Ronconi. Prove di autobiografia»
a cura di Giovanni Agosti (Feltrinelli, 2019)
Rassegna Stampa
Ma un discorso a parte andrebbe dedicato a Luca Ronconi, giovanissimo eccezionalmente dotato, al quale era affidata la figura più bella, originale e ardua, quella dell’adolescente sbarazzino e poeta: la sua interpretazione, abbondante di humour e piena sempre di intelligenza, in qualche punto del primo atto e del terz’atto ci parve troppo calcata, troppo tenuta sopra le righe; fu soprattutto nel secondo atto che egli mantenne il giusto equilibrio e meglio attinse le sue note essenziali, che sono liriche.
Silvio d'Amico, ora in
«Cronache 1914/1955»
a cura di A. d’Amico, L. Vito, Palermo, Edizioni Novecento, 2005, pp. 625-626